lunedì 31 ottobre 2011

Halloween Night


Per Halloween noi Sorellastre ci siamo riunite, e tra un sabba e quattro chiacchiere abbiamo anche trovato il tempo di travestirci e andare a una festa in un castello. Erano anni che volevamo farlo e non siamo rimaste deluse. Profondo tedio però per quanto riguarda la reazione della gente al mio costume, come se vestirsi da flapper per Halloween fosse avanguardia pura. Probabilmente in Italia non è un travestimento classico come in America, ok, e magari il termine inglese è poco noto, va bene, ma se ti dico "ragazza ribelle anni '20", dio santo, un qualche lumino nel cervello ti si dovrebbe accendere.   
E invece niente. Ma quello che mi dà più fastidio è che piuttosto che fare i conti con la propria ignoranza, niente di grave, le persone preferiscono mettere in dubbio la mia sanità mentale, e mi guardano come se stessi vaneggiando.
Chissà perché sembra sempre che ti guardino come se avessi qualcosa sulla testa...O forse l'altra sera avevo davvero qualcosa sulla testa...Ah si, la mia fascia da flapper, magari è stata quella che li ha destabilizzati. Sapevo che il rischio Rambo era dietro l'angolo...Non mi piace mettermi robe sulla testa, cappelli o altri ammenicoli, mi fanno sentire stupida, più del solito comunque.

Ad ogni modo, che gli altri l'abbiano capito o meno, quest'anno mi sono vestita da flapper; e devo dire che il momento era decisamente propizio, considerando il ritorno degli anni '20 e '30 nella moda...


                                              
                                                        Chanel,Ungaro,Tsumori Chisato


                                                 
 Collezione Gucci p/e 2012


...E le numerose citazioni a quell'epoca in film e telefilm...




                             
 Midnight in Paris, Marion Cotillard interpreta Adriana



                   
  The Artist, citazione a una scena di Stella Maris, film del 1918
                                           con Mary Pickford, prima fidanzatina d'America




                           
 Il nuovo adattamento cinematografico de Il grande Gatsby che stanno
                              girando (Baz Lhurmann  e Leonardo DiCaprio di nuovo insieme!!!!
                                                                      E Tobey Maguire!!!)


                                       
                                                  Gossip Girl con puntata anni '20 a tema


                                                    
 Boardwalk Empire


La mia scelta ha un notevole valore simbolico, perché le flapper, le ragazze libere e ribelli degli anni '20 e '30, rappresentano tutto ciò che io non sono, almeno ufficialmente. Loro erano considerate spregiudicate perché fumavano, bevevano, portavano i capelli corti e indossavano vestiti leggeri e trucco pesante; guidavano, votavano, ballavano danze frizzanti fino a tarda notte nei locali. Io non fumo, non bevo, ho da sempre i capelli lunghi (quest'estate li ho tagliati appena sopra le spalle e mi sentivo Sinead O' Connor), non mi trucco, mi vesto spesso per coprirmi, non ho la patente, ho saltato le ultime due o tre elezioni e per finire: sono andata in discoteca una sola volta, per un diciottesimo, cioè quelle occasioni in cui ti invitano anche se ti considerano meno di zero, e in ogni caso non ho ballato, mi sono limitata a fare da bodyguard alle borse delle mie compagne di classe. Insomma io sono l'incarnazione della donna vittoriana, con corredo di carnagione pallidina, manina gelida e salute cagionevole. Sono molto più affine a Emily Dickinson che a Louise Brooks, molto più vicina spiritualmente alle Bronte che a Zelda Fitzgerald. Ma come dice Rose da vecchia ripensando a sé stessa da giovane: "...ma dentro urlavo!". Mi piace molto quando lo dice, come lo dice (grande Chiara Colizzi!). E forse anch'io dentro urlo...Detto così sembra il coming out di una pazza nevrastenica, ma naturalmente quello che intendo dire è che anche in me, come in tutti, c'è una forza selvaggia, un istinto di vita avido e pulsante. Non so, forse non mi convinco neanche da sola; tutta questa vita e queste pulsazioni stridono con i miei quotidiani, lugubri pensieri, con la mia anima crepuscolare, un po' pavida e un po' pigra. Forse non si tratta di quello che in realtà dentro di me sono, ma di quello che mi piacerebbe essere. In una vita che ti censura costantemente, il travestimento è diventato l'unica via di fuga, l'unica possibilità di esprimere qualcosa, di dare sfogo a qualcosa; la finzione dichiarata rivela chi siamo davvero, laddove la realtà è una finzione dissimulata, sottintesa. Travestirsi è diventare qualcun altro, anche se solo per una sera, e allora perché non scegliere di diventare davvero altro, l'opposto di ciò che si è, il proprio alter ego scavezzacollo, il gemello cattivo?

E così è nata Mabel, una flapper, o meglio il fantasma di una flapper, morta nel '22 durante un terribile incendio in uno speakeasy. Pensarono tutti che si fosse trattato di un incidente, ma in realtà l'incendio era stato doloso, appiccato dall'uomo che la voleva morta dopo che lei l'aveva amato e respinto. In quell'incendio morirono centinaia di persone, giovani perlopiù, che da quella notte sono rimasti intrappolati nel locale che ha ascoltato le loro voci per l'ultima volta. Anche la giovane Mabel è rinchiusa in mezzo a tutta quella gente con cui ha condiviso la fine, ma una volta all'anno, la notte di Halloween, riesce a tornare, il suo spirito torna ad abitare il suo corpo, immutato e incorruttibile come quella sera di quasi novant'anni fa; le sue labbra riacquistano il colore del sangue, le sue gambe l'agilità irrefrenabile, e i suoi occhi ti scrutano come chi ti vede per la prima volta. Indossa sempre quel vestito nero, con le frange che rimbalzano lievi ad ogni passo, le scarpe col cinturino e un tacco portabile, la pochette morbida di seta, le lunghe collane di perle nere, e i capelli sono raccolti in un caschetto e fermati da una fascia di raso e pietre dure. Tutti la guardano perplessi, qualcosa nel suo aspetto suscita incanto e repulsione, si chiedono chi sia e da dove venga. Ma nessuno crederebbe alla sua storia, nessuno crederebbe che la sua sfacciata forza d'animo è riuscita a liberarla dal limbo che precede la morte, e ancora la tiene in vita, anche se solo per una notte. Ma in quella notte tutto le è concesso, come se fosse il primo e l'ultimo giorno della sua vita.


Silvia

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