venerdì 25 novembre 2016

Gilmore Girls - Una mamma per amica (Spoiler!☺)



Il giorno è arrivato.





Quando Amy Sherman Palladino ha proposto la serie alla WB, tanti anni fa,  l'ha presentata più o meno così: "Uno show su una madre e una figlia che sono più come due amiche".

In effetti guardando la serie è subito evidente che il rapporto tra Lorelai, trentadue anni, e Rory, sedici, non è un convenzionale rapporto madre-figlia: le due ragazze Gilmore sono molto più come due amiche, come due sorelle. Scherzano con grande libertà, si confidano apertamente, parlano di tutto, hanno un rapporto di complicità nonostante i caratteri diversi e solo in rare occasione Lorelai riassume il ruolo "di superiorità" della madre, preferendo essere alla pari con la figlia e, anzi, invertendo spesso i ruoli. Capita infatti che sia Lorelai quella più capricciosa, lunatica, e bisognosa dell'assennatezza della figlia, alla quale comunque trasmette sempre insegnamenti di vita infusi di senso pratico e ironia, oltre alla determinazione, all'intraprendenza e all'ottimismo che fanno parte del suo carattere (soprattutto nelle prime stagioni, dopo questi tratti di Lorelai verranno un po' dimenticati per far posto a una Lorelai in perenne crisi per Luke e troppo disposta a farsi da parte).
Nonostante le differenze, le due sono anche, ovviamente, molto simili, perché sono cresciute insieme e le vediamo diventare adulte insieme, con Lorelai che influenza tantissimo la figlia nello stile di vita e nel modo di rapportarsi agli altri (almeno fino a un distacco mai totalmente ricucito, dato che Rory cambierà molto nel corso della serie, e in negativo, per quanto mi riguarda).




Lorelai e Rory, con i loro dialoghi folli per il resto del mondo ma in realtà assolutamente sensati, i loro botta e risposta divertentissimi, le loro riflessioni ispirate e ironiche, mi hanno sempre ricordato me e mia sorella. Anche noi avevamo un rapporto così forte, così speciale, ci capivamo telepaticamente, eravamo in sintonia, eravamo diverse per tante cose, ma simili perché eravamo cresciute insieme, con le stesse idiosincrasie, gli stessi pregi e difetti, la stessa eredità familiare (e non sto parlando di big money, unfortunately). Mentre mia madre è 40% Emily Gilmore, 60% signora Kim, il vero rapporto ideale, di amicizia e complicità, come quello di Lorelai e Rory, io l'avevo con mia sorella.


La prima notte di Rory a Yale, Lorelai resta a dormire con lei perché Rory non riesce ad affrontare il distacco. Naturalmente Lorelai scoverà i posti migliori nelle vicinanze per un caffè e una pizza, organizzerà una festa con gli altri ragazzi/e dello studentato, e loro due si addormenteranno ridendo e rispondendo al misterioso ululato di chissà quali ragazzi del campus.



Sapendo che oggi sarebbero uscite le nuove puntate su Netflix (il revival, la miniserie, le quattro puntate da 90 minuti, una per ogni stagione dell'anno: Gilmore Girls - A year in the life ), e volendo parlarne in qualche modo sul blog, ho trovato questa interessante intervista dell'Observer a Brenda Maben, costumista di Una mamma per amica fin dall'inizio. Ecco un estratto di quello che dice: "Every detail of a character's costume reflects a deliberation (o deliberate?) process and a conscious choice to get an element of their personality across. Nothing is simple. (...) You can't judge a book by its cover, but you can tell a whole story in an outfit".

Ovvero: "Ogni dettaglio del vestito di un personaggio riflette un processo voluto e una scelta consapevole di esprimere un elemento della sua personalità. Niente è scontato. (...) Non puoi giudicare un libro dalla copertina, ma puoi raccontare un'intera storia attraverso un vestito".


Così mi sono trovata a pensare a quanto influiscono i vestiti sulla vita delle persone e, viceversa, quanto influiscono le vite delle persone sui vestiti che scelgono di indossare.
C'è corrispondenza tra un carattere, una personalità, una fase della vita, e il modo in cui ci vestiamo?
Penso di sì, anche nella vita reale: essere timida mi ha portato tante volte a rifugiarmi nella divisa "sicura", senza rischi, costituita da jeans e maglione d'inverno e jeans e maglietta d'estate, lasciando nell'armadio capi ben più interessanti che avrei voluto indossare, ma che probabilmente non mi avrebbero aiutato a passare inosservata. Quando sono depressa faccio fatica a uscire dal pigiama, e se anche riesco a vestirmi lo faccio sempre ricorrendo ad abiti comodi e un po' anonimi, com'è anonima la mia anima in quel momento. Crescendo e imparando a sentirmi un po' più a mio agio con il mio corpo ho ripreso a indossare gonne, vestiti, collant, che per gran parte dell'adolescenza ho guardato con timore, sentendomi, ogni rara volta che li mettevo, a disagio, troppo "scoperta", nonostante i cento denari. Ed è anche vero il contrario, ovvero che possiamo usare i vestiti per influire sulla nostra vita, o perlomeno sulla nostra giornata, e cambiare il nostro atteggiamento e il modo in cui ci sentiamo. Se, tornando all'esempio di prima, quando sono depressa, invece di restare in pigiama e vestaglia mi metto un vestito carino, un cardigan caldo, e la mia collana preferita col ciondolo a clessidra, la mia percezione di me stessa e del mondo attorno a me un po' cambia, e migliora. E non è solo una questione di immagine, di come mi vedono e percepiscono gli altri (che pure può avere un'influenza), sappiamo infatti che, ad esempio, quando indossiamo della biancheria intima carina, coordinata e curata, ci sentiamo molto più sicure di noi, e agiamo di conseguenza, anche se nessuno (forse!) vedrà mai quello che indossiamo.


Ops, scusa Rory.



Nella vita, però, capita anche, e spesso, che i vestiti che mettiamo siano frutto di casualità o contingenze ("Cos'ho lavato? Cos'ho stirato? Cosa mi posso permettere di comprare ai saldi, senza dover saltare i pasti per il mese successivo?"); nella finzione (film, serie tv...) si cerca invece quella coerenza e si aspira a quella perfezione che nella vita a volte fa difetto. Anche nella storia, nella trama, vogliamo che "si chiuda il cerchio", che tutto torni, cerchiamo una chiusura, una completezza e un senso che nella vita non sempre possiamo avere e pretendere. Da questo stesso desiderio di "chiusura" è nata questa nuova miniserie, con l'intento, almeno in teoria, di rispondere alle domande dei fan e ai loro dubbi, di concludere tutte le storyline lasciate "aperte" nel finale in sordina della settima stagione. Finale che, in realtà, a me non era dispiaciuto, ma di questo parleremo, forse, in un altro post.



Miss Celine, storica amica della famiglia Gilmore, costumista per il cinema negli anni d'oro di Hollywood, dice di aver lavorato con tantissime star, di cui ricorda vezzi, pregi e difetti (e che spesso rivede nei suoi attuali clienti)



Tornando al desiderio di coerenza, come nella trama, così anche nei vestiti: quando si tratta di film e serie tv c'è una figura apposta che si accerta che il carattere dei personaggi, i loro gusti, le loro insicurezze e i loro cambiamenti più profondi si traducano anche in scelte di stile corrispondenti. Stiamo parlando della costumista o costume designer, aiutata naturalmente da sarte e assistenti varie. A volte il suo lavoro è quasi impercettibile, o piuttosto monotono, quando si tratta di prodotti commerciali moderatamente patinati dove l'importante è vestirsi in maniera attuale senza caratterizzazioni eccessive. Avete presente tutte quelle serie un po' crime un po' investigative dove tutte le donne sono in blazer, camicetta, pencil skirt e tacchi alti? Oppure si dà meno spazio alla costumista quando ai personaggi è richiesto di indossare divise (crime e polizieschi) o camici (i medical). Ma in generale la costumista c'è e si fa notare, perché ci ricordiamo dei personaggi anche attraverso i loro vestiti (senza necessariamente essere Marge Simpson...o Luke Danes : )).




Anche i personaggi dall'armadio più variegato, infatti, hanno comunque delle preferenze e fanno scelte ricorrenti, che arrivano appunto a tracciare e definire il loro stile.
Per quanto riguarda Lorelai e Rory, sulle quali mi soffermerò, il loro stile è da sempre bon ton, elegante, semplice; tagli classici, niente trend, vestiti che risultano quindi relativamente attuali anche oggi, non stonano eccessivamente diciamo, come succede invece ad outfit più alla moda come ad esempio in Sex and the city. Safe, carini, femminili. Vestitini, gonnelline, maglioncini, cardigan e coprispalle, camiciette e blouse, wrap dress (Lorelai ne indossa tantissimi), ogni tanto pantaloni eleganti formali dal taglio svasato. Cappottini eleganti, giacche dal taglio dritto o stondate e corte (molto 2005) e giacche di pelle, canottiere sotto le camicie, lupetti e dolcevita, stivali di pelle, sciarpe, cappelli, guanti (siamo pur sempre nel freddo Connecticut), soprattutto outfit autunnali-invernali. L'autunno è infatti la stagione con cui possiamo identificare la serie (da qui anche la scelta di chiuderla in autunno), e guardando le puntate la voglia di prendere un aereo e andare a godersi il foliage color cognac in Connecticut, con una tazza di caffè caldo in mano, sarà davvero tanta (se non fosse che a me non piace il caffè, ma avete capito l'idea). Lo stile di Rory diventa più curato e più preppy, ovvero fighetto, quando va a Yale: gonne più corte, collant, maglioncini stile college. A casa sono tutt'e due casual: magliette sovrapposte, felpe con cappuccio, magliette di cotone con manica raglan, pantaloni della tuta. Magliette di rock band o con scritte, soprattutto per Lorelai. Jeans bootcut.


Casual, comfy


 
 
 
 
Maglioncini






Cappottini e giacche






Vestitini carini, camiciette, blouse... (Outfit eleganti e formali)


 

 



Il loro stile non è cambiato molto nel corso degli anni, ma Rory col tempo ha acquisito maggior sicurezza e più cura nel vestire (al bando maglioni sformati, mise troppo casual e la divisa della scuola) e ogni tanto si è concessa anche gonne corte e qualche scollatura, pur restando sempre piuttosto bon ton e morigerata. Lorelai ha forse abbandonato un po' di magliette di cotone con scritte e disegni, gli shorts di jeans e le derive cowgirl che ogni tanto nelle prime stagioni si concedeva (ricordo anche un cappello, degli stivali texani e dei cinturoni, tracce rare comunque). Lorelai, in linea col suo carattere più deciso, sfacciato, intraprendente, è forse ricordata per qualche scelta audace in più o qualche faux pas involontario...


Il primo giorno alla Chilton di Rory, Lorelai si è dimenticata di ritirare il tailleur in tintoria e accompagna la figlia a scuola vestita così. (Un lungo cappotto scuro non servirà a rimediare, poiché Emily, presente all'incontro col preside, le intimerà di toglierselo, rimanendo poi sconvolta).








Mentre Rory si è lasciata andare a qualche deriva "nonnetta", considerata la sua giovane età...



In questo periodo lavorava con le Figlie della Rivoluzione, il picco della sua "fase nonnetta".
 
 
 
 

Questo invece è l'outfit che Emily sceglie per lei quando deve presentarsi in tribunale (l'udienza in cui è accusata di aver rubato lo yacht). Emily la istruisce attentamente su quanto l'apparenza sia importante per scagionarla dalla sua colpevolezza e farla sembrare innocente. Dress to impress. 



Ma in generale outfit eleganti, classici, bon ton e femminili hanno sempre prevalso per entrambe, nonostante i look più adolescenziali dell'inizio o i look casalinghi (vd. collage 1) , poiché quando si trattava di andare a cena dai nonni tiravano fuori entrambe vestitini e cardiganini a modo (vd. collage 4 e 5, le foto sul famoso divano della casa dei nonni). La stessa Lorelai, sebbene venga più volte ripresa da sua madre per come si veste, al lavoro all'Indipendence Inn era sempre sobria ed impeccabile (camicie e gonne a tubo, collage 4 e 5). Al Dragonfly, di cui è proprietaria, la vediamo più a suo agio, più rilassata, i completi sono meno compassati e c'è spazio per vestitini colorati e stampati (vedi sempre collage 4 e 5). Quello che ho sempre notato è come lo stile di una influenzasse l'altra: quando erano in casa o in giro per Stars Hollow spesso Lorelai vestiva con jeans e maglietta come Rory, quando invece l'occasione richiedeva maggior eleganza Rory rubava qualche camiciola o gonna di Lorelai, magari con meno trasparenze e meno scollature della madre, almeno i primi tempi. Non è raro infatti che le due si scambiassero i vestiti.









Questo outfit è un esempio perfetto di come un vestito possa raccontare una storia ed essere funzionale alla trama. È un vestito di Lorelai, che Rory prende in prestito per andare, da sola, a una cena del venerdì alla quale Lorelai ha deciso di non partecipare poiché è arrabbiata con Emily, colpevole di essersi intromessa nella relazione tra lei e Luke (complice Christopher...Ricordate?). Anche Rory è arrabbiata con Emily, e durante tutta la cena sarà acida e sarcastica, emulando un atteggiamento che appartiene molto più alla madre che a lei, proprio come quel vestito, più aderente, più scollato, più appariscente di quelli che metterebbe lei. Emily lo nota, le dice: "Parli come tua madre! E quel vestito? Non ti si addice. Questa non sei tu!". "È giorno di bucato", replicherà stizzita Rory, poco prima di mettere fine alla sua recita urlando alla nonna tutta la sua rabbia per come si è comportata e andandosene via.



Nelle nuove puntate appena uscite, la costumista Brenda Maben adempie perfettamente allo scopo del suo mestiere e abbina alle protagoniste outfit che ci dicono tanto di loro e di quello che stanno vivendo in quel momento.




Questa è una delle immagini del trailer che ha fatto più scalpore: Emily Gilmore in jeans e maglietta! Una cosa così out of character , fuori dal suo personaggio, non può che essere il segno di una crisi e di un cambiamento necessari, dato che Emily si trova ad affrontare la perdita del marito con cui ha condiviso cinquant'anni di vita e quindi, inevitabilmente, una ridefinizione della sua stessa identità. Il vestito elegante blu notte con strass che ha in mano, che mi pare di ricordare anche indossato in una qualche puntata, rappresenta il suo passato, fatto di party, cerimonie, formalità e codici che per tanto tempo hanno regolato la sua vita e la sua visione del mondo. Ora però lo guarda e si accorge che non le appartiene più, "non le dà gioia", come dice lei stessa seguendo uno dei dettami di Marie Kondo, e decide quindi di liberarsene. Certo, Emily è in jeans e maglietta, ma, come fa notare la costumista nell'intervista sull'Observer, non rinuncia comunque alla sua collana di perle. Cambierà molto, in questo anno della sua vita, ma senza tradire sé stessa.



 


Rory cerca incessantemente il suo vestito fortunato, disperso chissà dove tra i tanti scatoloni che ha lasciato in giro per il mondo. Come abbiamo visto, fa fatica anche a ritrovare la biancheria intima...(E a ricordarsi di lasciare un certo Paul...). Insomma è evidente che in questo revival abbiamo a che fare con una Rory sperduta, confusa, sradicata, priva di certezze.





Purtroppo, ritrovare il vestito rosso fortunato (era sempre stato nell'armadio di Lorelai!) non le servirà. La risoluzione della sua crisi sembra piuttosto lontana e sfocata...I vestiti hanno un certo potere, ma non sono onnipotenti. : )



Quando è costretta dalle circostanze a tornare a vivere a Stars Hollow, e Babette prevede che lei si unirà alla gang dei trentenni "risputati dal mondo reale e costretti a tornare a casa", Rory gira vestita con una specie di fuseaux fiorato, maglietta larga sopra, mocassini da camera che sembrano pantofoline (con tanto di musetto a forma di topo). Non ho trovato foto di quest'outfit pigiamoso con il quale si presenta alla riunione cittadina, ma è insomma assimilabile a ciò che metteremmo quando siamo depressi (di cui parlavo più su).





Quando invece cerca, se pur a fatica, di impegnarsi in un progetto e di far rinascere la Stars Hollow Gazette, si presenta nel polveroso e deserto ufficio in blazer e camicia, come a darsi un tono, per cercare di credere in quello che sta facendo, nonostante sembri decisamente con poche prospettive.




SPOILER!!!


La scena finale. Qui vediamo contrapposte Lorelai in abito elegante, blu scuro, damascato, con colletto bianco inamidato, giacchino corto con le maniche in pizzo, un fiore bianco applicato in vita, e Rory, di nuovo in pigiama. È vero che in questo caso si tratta proprio di ciò che indossava mentre dormiva, e che è stata svegliata all'improvviso da Lorelai per partecipare al matrimonio segreto, però questo "outfit" dall'aria casalinga e dimessa non è molto diverso da quello indossato effettivamente per uscire (riunione cittadina) e, contrapposto a quello di Lorelai, così put together, elegante ed agghindato, non può che sottolineare, secondo me, il punto diverso a cui sono giunte nella loro vita. Lorelai si è appena sposata, ha compiuto un passo importantissimo per lei, che aveva sempre avuto problemi e crisi di panico con gli impegni sentimentali a lungo termine. È cresciuta, è diventata più adulta, ha superato quella che era una sua paura e, con accanto la persona giusta, e il progetto di ingrandire la locanda dato ormai per certo, è davvero realizzata e felice. Rory, al contrario, è sperduta, ancora più di prima, spiazzata da una vita che non è come avrebbe voluto e che non sa bene come sistemare e tenere in piedi. È disillusa, confusa, in sospeso. Insomma ragazze, è in pigiama.



"Puoi raccontare un'intera storia attraverso un vestito", e non farlo sarebbe, forse, un'occasione persa.



Emily e Lorelai alla sfilata madre-figlia
 
 
 
 
 


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